La Storia

Sanitalia Health Care intende promuovere e sviluppare progetti in grado di superare le criticità palesate nel Paese nell’ambito dell’assistenza a lungo termine (la cosiddetta Long Term Care). Molto spesso, nel nostro Paese, si è obbligati a confidare, in caso di non autosufficienza, sul fai da te delle famiglie. Le persone anziane che ricevono un servizio di assistenza domiciliare sono in tutto il 6%: un dato che ci colloca in fondo alla relativa classifica internazionale. Anche l’intensità di questi servizi lascia a desiderare. Ben l’80% degli utenti di assistenza domiciliare riceve infatti l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), erogata da medici o infermieri prevalentemente a ridosso di ospedalizzazioni e per un arco di tempo molto breve: la durata media delle prestazioni di ADI è infatti di sole 17 ore pro-capite complessivamente. Si tratta dunque di una prestazione senz’altro utilissima alla gestione di una dimissione precoce, ma ben lontana dall’offrire un’attività di cura su base quotidiana e continuativa.

Nei Paesi avanzati l’offerta di servizi residenziali è decisamente superiore a quella italiana ed, inoltre, il sistema delle residenze in Italia, appare in forte difficoltà. La strage silenziosa avvenuta in molte di queste strutture durante la pandemia ha senz’altro rivelato l’inadeguatezza e la bassa qualità di queste strutture, spesso sotto organico, con personale poco qualificato e spazi inadeguati, in costante difficoltà finanziaria.

Appare evidente come investimenti nelle strutture residenziali siano necessari anche soltanto per mantenere un livello adeguato di copertura della popolazione con elevati livelli di bisogno assistenziale, dato il rapido invecchiamento della popolazione. S.H.C. ritiene che residenzialità e domiciliarità non siano strade alternative ma da percorrere parallelamente: una riforma italiana del LTC richiederebbe la crescita combinata sia delle strutture residenziali sia dei servizi domiciliari come una parte cruciale del sistema dei servizi, che potrebbero peraltro avere elementi di integrazione.

Proprio sulla base di questi presupposti, che accomunano un gruppo di persone provenienti da esperienze diverse ma sinergiche (economia, sanità, sociale, ecc.), nasce Sanitalia Health Care. Si tratta di persone che hanno maturato una lunga esperienza nel proprio settore, pubblico e/o privato, e che hanno deciso di strutturarsi in una Società che potrebbe essere definita “di scopo”, in quanto gli obiettivi sono comuni. In particolare è comune l’obiettivo di realizzare e gestire Strutture e Servizi di qualità attraverso l’innovazione.

Si tratta di dedicare le risorse disponibili nella realizzazione di progetti “specializzati” e caratterizzati da una forte componente qualitativa, non soltanto professionale ma anche di tipo tecnologico. Gli interventi progettuali non sono generalisti ma dedicati ad alcune fasce di popolazione che necessita di tali interventi (Alzheimer, affetti da Disturbi del Comportamento Alimentare, ecc.).

Per “fare qualità” è necessario coinvolgere nei progetti partner prestigiosi. S.H.C. collabora con l’Università degli Studi di Torino, con Associazioni caposcuola come, ad esempio “Luce per la Vita” per quanto riguarda le Cure Palliative, e con altri soggetti portatori di contenuti altamente qualificanti ed innovativi.